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Come vincere il pessimismo (dandogli un bel calcio nel…)

Settembre 24, 2016
come vincere il pessimismo

Posso definirmi un ottimista.

Quando si parla degli altri ovviamente, perché quando sono io ad essere sotto analisi ecco che il più delle volte vengo preso da un sentimento di profondo pessimismo. Sarà l’eccessiva modestia o la paura di fallire, ma il più delle volte davanti ai miei occhi si materializzano scenari apocalittici nei quali vengo inesorabilmente sconfitto dalle avversità insormontabili della vita.

Per molto tempo questo aspetto della mia personalità ha avuto la meglio sul resto, quindi le mie belle alette utili a spiccare il volo sono sempre rimaste impacchettate, mai utilizzate, in fondo al magazzino del mio Io. Insomma provare a vincere il pessimismo nel quale ero infangato non era nemmeno nell’anticamera del mio cervello.

Ma poi…

come vincere il pessimismo

L’incontro sul mio cammino di Elisa, mia moglie, e la nascita di nostro figlio hanno assestato i colpi decisivi. Era ora di agire, non c’era più tempo da perdere. Ma per farlo era necessario andare contro la mia natura, passare dallo stadio passivo a quello attivo. Nessuna scusante.

Com’era prevedibile, gettare la mia barchetta nell’immenso oceano per andare alla scoperta del mio nuovo continente ha avuto effetti collaterali.

La pressione ha iniziato a viaggiare come su un ottovolante e gli acciacchi fisici di qualsiasi natura hanno iniziato a farmi visita.

Ma fin qui, se mi seguite da un po’, la storia già la sapevate.

Vincere il pessimismo: tirare somme e soprattutto calci

Sono trascorsi praticamente due anni da quando ho preso quella decisione, ma solo oggi mentre riflettevo su come cercare di incastrare impegni e commissioni ho pensato che senza nemmeno accorgermene al mio storico pessimismo ho dato un sonoro calcio nel culo giorno dopo giorno.

Iniziata l’avventura Dillo con un fumetto credevo che sarei sempre stato vincolato alle festività, data la natura della mia produzione fumettistica, in gran parte oggetto di regalo. Prospettavo quindi periodi di magra che mi avrebbero gettato nello sconforto più assoluto della serie “Vipregovipregoviprego, mandatemi una mail!!!”.

E’ da novembre scorso che praticamente non ho avuto un buco di tempo libero, tant’è che questo è il primo post che scrivo dopo un’eternità. Anzi sono arrivato all’opposto, con le palpitazioni da ommioddiononcelafaròmaiaconsegnaretuttointempoooooo!

Guardate ieri che mi è successo a proposito (tratto dal mio profilo facebook):

Quando all’improvviso, riguardando le fatture, hai un flash e capisci di non avere fatto un’illustrazione che avresti dovuto consegnare due mesi fa e allora, preso dal panico e vergogna, mandi una email al committente cospargendoti il capo di una tonnellata di cenere e ti rispondono di non preoccuparti che ti avevano detto che tanto la pubblicazione dell’articolo nel quale andava era in stand by, fatto da te assolutamente dimenticato pure questo, ma tu gli dici che per correttezza l’avrei comunque fatta oggi, poi ti accingi a farla e rileggendo il post ti ricordi di averla fatta e di averla inviata per wetransfer nei giusti tempi cheperòilfileoriginaleènelmacinriparazionedaduesettimane allora è facile che ti venga un’incontrollabile voglia di dire “GOLIX, MA VA’ A CAGHEEER!!!”.
#tuchiamalesevuoidistrazioni

Tutto questo ve lo sto scrivendo non per pavoneggiarmi dei miei successi professionali (vabbé un pochino dai…) ma per darvi un’ulteriore testimonianza di come a volte/spesso sia necessario compiere sforzi sia psicologici che fisici perché si realizzino i nostri sogni.

Ok, potete mettere via i kleenex ho concluso la parte sentimentale del post. Se non avete ancora capito come vincere il pessimismo allora ritornate alla prima riga, se invece avete capito l’antifona procediamo, veniamo alle cose serie.

Diario di bordo di un fumettista perennemente di corsa

come vincere il pessimismo

Continua a gonfie vele la produzione delle mie illustrazioni di viaggio sia sul blog di Volagratis, dove sto ottenendo davvero un sorprendente successo, che naturalmente anche su Miprendoemiportovia, il blog di viaggi della nostra pazza ed inconcepibile-ai-più famiglia (ricordatemelo che la prossima volta approfondiremo meglio questo discorso) con i nostri itinerari di viaggio a fumetti.

come vincere il pessimismo

Rientrato dalle ferie estive mi sono letteralmente tuffato in una nuova avventura per me: la realizzazione di una scenografia per uno spettacolo teatrale. A commissionarlo è stata Manuela Chiaffi, bravissima autrice e attrice di spettacoli per bambini e ragazzi. Armato di matite e pennelli ho creato lo sfondo che la accompagnerà nella serie di esibizioni che inizieranno questo mese basate su un racconto di Sherlock Holmes.

come vincere il pessimismo

Oltre ai fumetti personalizzati e ritratti Dillo con un fumetto è anche progettazione di loghi aziendali. Proprio in questi giorni sto terminando tre loghi per la città di Levanto, tra pro loco ed eventi enogastronomici e culturali che si svolgono nel pittoresco paese ligure.

Questo mese è dedicato, oltre ai miei 4368 progetti, anche alla programmazione di un’attività verso la quale mi sto sempre più appassionando: i corsi di fumetti per bambini e ragazzi. Sicuramente avranno luogo nella città di Reggio e/o provincia ma non solo perché verso la fine di novembre sarò in azione in Abruzzo e più precisamente nella città di Vasto per una due giorni di fumetti e soprattutto di divertimento!

come vincere il pessimismo

Per rimanere aggiornati e per conoscere luoghi e date di svolgimento dei corsi vi consiglio quindi di continuare a seguirmi sia qui sul blog che di iscrivervi anche alla newsletter e soprattutto di monitorare costantemente i social di Dillo con un fumetto (facebook, twitter, instagram e snapchat) per non lasciarveli sfuggire!

Insomma, come si fa ad essere pessimisti?

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High Pressure

Luglio 20, 2014
golix e l'alta pressione

Estate. Alta pressione. Un binomio inscindibile. Saranno i venti africani che soffiano verso il nostro continente o sarà l’anticiclone delle Azzorre che ci tiene compagnia per parecchio tempo durante la stagione estiva, insomma fatto sta che l’alta pressione ci regala giornate di caldo e sole.

Esiste però un’altra alta pressione. Quella che non vai a controllare su ilmeteo.it e nemmeno vai a chiedere il parere di Giuliacci.

Non ce l’hai sopra la testa, non spazza via le nuvole. “Quella” alta pressione è dentro di te e scorre nelle tue vene.

golix e l'alta pressione

Un mal di testa che parte piano piano e non vuole mai finire. Poi, della serie aspetta-che-mi-provo-la-pressione-che-non-si-sa-mai e… bang! PRESSIONE ALTA? IO??? Io che sarò svenuto almeno 10 volte per cali di zuccheri con la pressione che mi scivolava sotto la suola della scarpe? No dai, sarà questo “baracchino” che non funziona. Riprovo. Stesso risultato.

E poi ti ritrovi a chiederti: ma è davvero una sorpresa?

Assolutamente sì.

Forse.

No.

Disturbi quasi insignificanti, scricchiolii più o meno rumorosi era da un po’ di tempo che facevo finta di non vedere o ascoltare. Arriva allora il momento in cui la mia carcassa ha detto “Fai l’indiano? Adesso ci penso io a farmi sentire!”. 160 su 96. La testa che ti va in pappa come un cocomero lanciato dal quarto piano. L’umore si fa burrascoso. Chiamo il medico. Naturalmente è estate (maledetta alta pressione) e c’è il medico sostitutivo. Mi dice che mi deve visitare per darmi qualcosa. La visita dura 2 minuti netti. Un’unica domanda: “Ultimamente ti sei incazzato?”. Eh-ehm… Forse non la chiamerei incazzatura. La chiamerei vita supersonica. Se mi guardo indietro per rivedere l’ultimo anno mi sembra di vedere uno di quei vecchi film muti in bianco e nero in cui gli attori vanno al doppio della velocità reale. E poi un macigno appeso sopra il mio coocmero in pappa: cambiare lavoro. Dopo 12 anni di lavoro da dipendente a tempo indeterminato, che detto oggi è come dire “miracolo”, l’idea di camminare con le proprie gambe per regalare a se stessi e alla propria famiglia una vita migliore. Ma poi vieni colto da dubbi atroci. Momenti di euforia e paure. E come ondate che si abbattono su di una scogliera, lo stesso fanno loro minando la solidità della mia testa prima e del mio fisico poi.

Basta. Te lo sei promesso quel 31 dicembre di quattro anni fa. Segui solo ciò che ti fa stare bene. E di strada da allora ne ho percorsa come mai avevo fatto prima in trentadue anni.

Dopo qualche giorno da quella promessa il primo appuntamento con la mia principessa. Dopo solo nove mesi il nostro matrimonio da sogno.

golix elisaluca

Poi mano nella mano a girare il mondo intero.

Progettare fino nei minimi dettagli il viaggio della vita in India e… Poi doverlo mandare in fumo per il migliore dei motivi possibili. Un motivo che ha un soprannome: Manina.

golix e manina

E come vi ho già raccontato Manina porta la rivoluzione nella mia testa. Cosa è veramente importante? Siamo importanti noi tre, è importante Golix e la sua matita sempre in pugno e la mia amata musica. E sempre seguendo il motto “Fai quello che ti fa sentire bene” eccomi papà-rock coinvolgere tre amici e mettere su un gruppo e per la prima volta in vita mia esibirmi su un palco. E sentirmi felice.

golix bersagliere

Alla felicità è facile abituarsi e quindi è necessario alzare l’asticella. Ed quindi eccomi qui, ma quanto pesa questa asticella? La pressione sale millimetro dopo millimetro. Sale perché sono io che sto dando un peso eccessivo a questa asticella, che in verità non pesa niente. Basta guardare quando è stato pesante dire sì alla felicità quel trentuno di dicembre di quattro anni fa.

Non è pesato per niente.

E nemmeno oggi.

E la pressione come per magia scende. Ma qui la magia non c’entra nulla.

Benvenuta estate.

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Gli ostacoli della vita

Luglio 28, 2012

Ci sono giorni in cui nonostante tutto sei al settimo cielo, in cui sei sicuro che nulla al mondo può frapporsi tra te e la felicità più sublime.

Ed è proprio allora che la vita ti pone un ostacolo.

In questo caso specifico aveva le sembianze di un mobile del bagno.